Per parlare dell’allattamento abbiamo prima bisogno di fare un breve accenno a quello che succede al corpo di una donna, che ospita una vita che cresce dentro di lei.
Innanzitutto, la produzione del latte materno comincia già dalla gravidanza, verso la 16esima settimana di gestazione, dove gli alveoli (la cellula principe della ghiandola mammaria) si riempiono di colostro - il primo latte - che arriverà al tuo bambino nei primissimi giorni di vita.
Il latte non fuoriesce quando sei ancora in gravidanza. Si mantiene in quantitativi stabili grazie alla prolattina - ormone che, tra le altre funzioni ha quella di produrre il latte - che non può ancora funzionare e grazie al progesterone che, prodotto dalla placenta, è presente in grandi quantitativi e blocca la secrezione di latte.
Una volta nato il tuo bambino, quel progesterone crolla bruscamente e la prolattina e l’ossitocina iniziano a funzionare a pieno regime. Comincia così la produzione di latte, che fuoriesce quando il bambino succhia al seno. Ciò avviene già nell’immediato post nascita e si intensifica nelle 24-72 ore successive, dando il via alla cosiddetta “montata lattea”.
Il flusso di latte si mantiene molto alto fino a 8-10 giorni di vita del bambino, permettendogli di ricevere una soddisfacente quantità di latte ogni volta che si attacca al seno (se l'attacco avviene in maniera efficace).
Nelle prime ore di vita, il tuo bambino segue il suo istinto. Appena lo appoggi al tuo corpo semi-disteso, inizia a strisciare sul tuo corpo per raggiungere il seno. Questo è dovuto al fatto che percepisce l’odore prodotto dal colostro, che è molto simile a quello del liquido amniotico e che lo dirige in modo naturale a seguirne il profumo fino all’areola.
Se tu e il tuo bimbo state bene e non avete bisogno di aiuto esterno, lascia che si muova da solo verso il seno, così da ottenere in autonomia le proprie risorse e imparare da subito a mettersi nella posizione per lui più confortevole per poppare efficacemente.
Più gli dai modo di agire autonomamente e di stare pelle pelle con te anche nei giorni a seguire, più tu e il tuo bimbo capirete velocemente come ottenere una poppata efficace.
Imparerai così a riconoscere i segnali di fame: lingua fuori, la testa che si muove da un lato all’altro, succhiarsi la manina. Il tuo occhio diventa vigile e rapido nel riconoscere la sua richiesta, prima che arrivi il pianto, che è un segnale già tardivo di fame.
L'inizio dell'allattamento può, a volte, iniziare un po’ in salita, per questo ti invitiamo a metterti in contatto subito con la tua professionista di fiducia, appena le difficoltà si manifestano. Prima si agisce, prima il vostro allattamento potrà diventare tranquillo e sereno.
Tra i problemi da affrontare, può esserci:
Se uno di questi casi risuona con te, non lasciarti sopraffare dalle emozioni e confida nella consulente che ti ha seguito fin dalla gravidanza o ricerca una professionista competente, che possa darti delle risorse concrete, ascoltare le tue preoccupazioni e risolvere le tue problematiche.
Dopo 24-72 ore dalla nascita, inizia la seconda fase: il colostro lascia spazio ad un latte intermedio, detto di transizione. In questo momento il seno potrebbe modificarsi, diventando più pesante, caldo o comunque diverso da prima.
Queste modifiche più o meno evidenti del tuo seno durano per un giorno o due, prima che compaia il latte maturo, e possono causare alcuni fastidi dovuti ad un’abbondante produzione di latte, che rende il seno molto turgido e teso e può dare anche alcune difficoltà al bambino ad attaccarsi.
Se senti di aver bisogno di una mano nella gestione di questa fase delicata, non esitare a contattare la tua consulente di fiducia: in questo momento di inizio è importante sostenere il tuo bambino in un attacco corretto ed efficace, così che possa ottenere tutto il latte di cui ha bisogno nell'immediato ed anche per tutta la durata dell'allattamento.
Ora arriviamo alle fatidiche domande: quanto deve mangiare il neonato? Come puoi sapere quanto stia mangiando?
Ebbene, è importante fare un po’ di chiarezza.
Troppo spesso sentiamo dire alcune cose errate, che vogliamo mettere a tacere sul nascere.
“Il seno ha bisogno di riempirsi e ricaricarsi. Aspetta qualche ora tra una poppata e l’altra o il tuo bambino resterà senza latte!”
“Pesa il piccolo prima e dopo la poppata e vedrai se sta assumendo davvero latte!”
“Ma sei sicura che sia sufficientemente nutriente? Questo bambino è sempre attaccato?”
“Ti ha preso per un ciuccio. Sta attaccato anche se ha mangiato dieci minuti fa: lo stai viziando!”
“Se non gli dai degli orari, non capirà mai quando ha bisogno di mangiare e quando no!”
Hanno dato anche a te suggerimenti ed informazioni di questo tipo? Cerchiamo di fare chiarezza, perché la fisiologia dell'allattamento ci dice tutt'altro.
Ricorda quello che hai letto all’inizio della guida: se il bambino ha la possibilità di attaccarsi al seno in maniera efficace ogni volta che lo desidera, la produzione di latte si avvia in maniera soddisfacente e sufficiente a sopperire ad ogni suo bisogno di nutrizione.
Tutte le altre voci e quei famosi consigli e pareri non richiesti sono solamente delle leggende che non tengono conto della naturale capacità del tuo corpo, pienamente in grado di nutrire il tuo bambino.
Però resta una domanda: come sapere quando è il momento di poppare?
La risposta ce l’ha il tuo bambino.
Se hai un bimbo sano, nato a termine, che ha recuperato il peso di nascita, allora stai sicura che lui è protagonista e detentore di questa decisione.
(Nel caso in cui, invece, il piccolino sia nato prematuro o, per qualche motivo, presenti delle difficoltà, il discorso è diverso e ti consigliamo sempre di metterti in contatto con una professionista.)
Tramite il contatto pelle a pelle e il legame tra voi due, puoi iniziare a conoscere il tuo bimbo e fidarti delle sue richieste.
Dopotutto, il tuo seno non serve solo a nutrirlo, anzi, tramite il contatto il tuo bambino impara:
Lascia perdere l’idea di darti un ritmo, degli orari o delle abitudini: per poter ottenere tutto il latte di cui ha bisogno, il bambino deve poter accedere al seno tutte le volte che lo desidera, indipendentemente dal fatto che siano passati dieci minuti, mezz'ora o due ore dalla poppata precedente. In questo modo impara ad estrarre efficacemente il latte e a regolare la sua richiesta, ottenendo tutto ciò di cui ha bisogno.
Concediti il tempo di viverti il tuo bambino e di scoprire ogni sua necessità e caratteristica e ricordati che, dentro di te, esiste tutto ciò di cui lui abbia bisogno.
Ok, ti abbiamo detto di fidarti del tuo bambino, ma giustamente ti starai chiedendo ancora come capire se lui riesca ad assumere abbastanza latte.
In questo caso ci sono alcuni segnali a cui puoi fare caso per darti una risposta. Se, infatti, la poppata non ha una durata prestabilita, ha indubbiamente delle caratteristiche inequivocabili.
Di seguito ti diamo alcune indicazioni per partire col piede giusto, così da rendere tutto più agevole il prima possibile. Ti invitiamo sempre a contattarci in caso di bisogno per un consulto su misura per le tue esigenze.
E ricordati: fidati di te stessa e del tuo bambino.
Ascolta il tuo istinto e intervenire rapidamente ogni volta che il tuo bimbo ha bisogno di te.
Leggendo la nostra guida sono sorte delle domande, o hai voglia di conoscere il nostro team e i percorsi che abbiamo ideato per mamme desiderose di informazioni e di momenti di confronto liberi e autentici?
Contattaci per chiederci tutto ciò che desideri sapere!
Buon allattamento!
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